di KASIMIRO WEIMAR
DIRITTO DI SATIRA (art. 33 Cost.) La “Voce di Kasimiro”è una sezione di Contropotere dedicata alla satira, curata dallo scrittore e poeta argentino Kasimiro Weimar, famoso ballerino di tango, nonché aspirante cuoco e membro onorario (e occulto) del Seven Country Studies della Dieta Mediterranea. Il suddetto dott. Weimar affida le esternazioni che seguono alle pale eoliche che adornano il paesaggio calabrese con la speranza che si diffondano più in fretta e con maggior vigore.
KIEV. Anche la Calabria, notoriamente aggressiva, stavolta solidarizza con gli aggrediti. Inviata, infatti, una pattuglia di collaboratori di varie testate locali calabresi nella duplice veste di reporter e proiettili nella capitale ucraina. Dopo aver fatto i loro servizi, non essendoci i denari per il viaggio di ritorno saranno rispediti in patria grazie ai cannoni ucraini (la notoria posizione a 90° è perfettamente ergonomica alla canna del cannone). Inoltre pare che tali strumenti bellici siano bisognevoli di proiettili facilmente adattabili in quanto di produzione russa, per abbattere i droni iraniani.

Prima di essere lanciati contro i famigerati droni, fondamentalmente dei suppostoni col motore di una panda scassata, i giornalisti maschietti saranno circoncisi e gli sarà apposto un drappo rosso in difesa delle donne iraniane. Che prima dei droni famosi non se le cagava nessuno, e venivano allegramente prese a cinghiate dai mussulmani moderati, mentre quelli estremisti le utilizzavano proprio come droni, attaccandole al motore della panda.
Spiegato il perché, quindi, alcune automobili di casa Agnelli partano solo a legnate.
Aggredito, poi, a Mosca, il cugino di un “mostacciuolaio”, o “mastrazzolaro” (ovvero venditore dei famosi biscotti al miele con le mandorle) di Soriano, di nome Fortunato, per gli amici Nato. Incontrandosi nella Piazza Rossa con dei parenti di San Nicola da Crissa, del tutto casualmente è ovvio, veniva chiamato e additato come “Nato”, e alcuni patrioti russi spaventati lo hanno picchiato e inviato in Siberia credendo fosse una manifestazione in favore dell’organizzazione “difensiva” atlantica. Non persosi d’animo Nato, gli italiani la sanno lunga, ha creato una base d’appoggio per la vendita dei mostacciuoli famosi a Irkutsk, ridente cittadina siberiana, chiamandola appunto “Base di Nato”.

Il resto della storia ve lo risparmiamo per delicatezza, ma pare che c’entrino degli orsi bianchi con strani vizietti…E un altrettanto strano tizietto direttamente addestrato da Putin, poi imputato da un magistrato dissidente, dichiaratosi convinto di rincorrere un parente di Mubarak.
La questione è spinosa, praticamente un fico d’india nelle mutande.
Ma Kasimiro è in grado di svelarvi molti altri segreti, di carattere squisitamente militare.

Dalla collezione privata del boss sorianese Don Meco Pistola alla bancarella di Nato (solo per esposizione contro il malocchio)
Ritornando alla questione dei proiettili è opportuno spiegare che i pistolini ucraini non riescono a contenere i ben più ponderosi proiettili dei pistoloni americani, e vi è da dire che i pistolini sono di produzione russa. Da qui la querelle tra gli esperti Nona Mchedlidze e Alessandro Orsini, che fanno oscillare la pendula opinione pubblica italica tra il pistolone americano e il pistolino russo.
Ecco che ti arriva, quindi, il colpo di genio del centrodestra italiano, con il governatore della Calabria, il forzista Occhiuto.

Quest’ultimo, che lavora sottotraccia, ha proposto il lodo che potrebbe porre fine alle sofferenze del popolo ucraino: l’invio, per l’appunto, del contingente giornalistico-militare calabro, l’unico in grado di sopperire alla scarsità di munizionamento che si adatti alle esigenze dei pistolini ucraini, di produzione russa però.
L’aggredito, quindi, si difende con il medesimo pistolino dell’aggressore, che lo attacca a sua volta coi suppostoni da due lire iraniani, che a mio padre al mercato comprò…Alla fiera dell’est…, ovviamente.
Alla fine un ultimo fatto che ha del soprannaturale.

Pare che ieri mattina Biden, Putin e Zelensky si siano svegliati senza naso, ma proprio senza, con il viso come se non ci fosse mai stato.
I nasi sarebbero stati poi ritrovati in una pagnotta di pane in un forno egiziano, presidiato da agenti USA e Russi i quali tira di qua e strappa di là avrebbero scambiato i nasi dei tre contendenti.
Nessuno sa più i nasi a chi appartengano, e per non perdere la faccia, oltre al naso, si stanno scannando per comprare il forno.

per aver reso adunco il naso di Zelensky.
Pare che ogni riferimento a persone o fatti non sia
puramente casuale.