di ORESTE TARANTINO
Conte è stato elegante, sobrio, paziente, ruffiano.
Un personaggio brillante che, però, ha fatto coincidere un’esteriorità ineccepibile del proprio ruolo con scelte di governo ridicole, quasi fumettistiche.

Ricordiamo i famosi DPCM; che variavano diametralmente ogni quarto d’ora; che promettevano nucleari potenze di fuoco economiche mai viste prima che, inesorabilmente, andavano a frantumarsi contro le casse delle tesorerie degli Enti in totale carenza di liquidità, dunque, senza la possibilità di rispettare impegni economici insensati quanto sottodimensionati, beffardamente nominati ristori.
Alla composta eleganza delle parole, facevano da contrappasso i fatti: una collezione smisurata di decisioni incomprensibili e fuori di ogni controllo logico costati miliardi di euro.
IL RE DEI “BONUS” E DEGLI ANTIDOTI…
Nello spazio di pochi mesi, mentre i morti li portava via l’esercito, abbiamo partorito i banchi di scuola a rotelle e i bonus monopattini, e poi finanziamenti per bici elettriche, bonus vacanze, bonus 1000 euro, bonus 600 euro, bonus 100 euro, bonus occupazione (mentre dovevano stare tutti a casa).

Bonus centro storico, bonus fitti, bonus baby sitter, superbonus 110 (efficientamento energetico), ecobonus (acquisto macchine elettriche), persino il sisma bonus (efficientamento antisismico mentre ad Amatrice ancora vivono nelle tende).
Ed altre variopinte misure anticrisi, antipanico, antipovertà, antiodio, e tutte, solo a parole, finanziate da improvvise scorte di denaro reperite nelle pieghe dei futuribili bilanci statali, a 10 anni, a 20 anni, a 30 anni, persino a 60 anni.
…E DEI SUPERMANAGER
E dei supermanager espertissimi in tutto che vogliamo dire?
Vittorio Colao doveva dare la svolta all’imprenditoria italiana.

Mai venuto in Italia, sempre in teleconferenza da Londra dove vive e progetta (anche ora che è ministro della Digitalizzazione), esperto di provata genialità in tema di carte di credito e prepagate, contratti telefonici fissi e telefonia mobile, quello che avrebbe sconfitto il Covid con l’app Immuni, studiata e lautamente comprata da Vodafone di cui Colao (guarda caso!) è Amministratore Delegato.
IL SUPERMANAGER DEL CASHBACK
Colao, quello che ha inventato il Cashback.
Vogliamo parlare del cashback senza piangere e rimanere di buonumore? Chiedere alla pagina di “Altroconsumo”(1), almeno si ride.
La lotta al contante è cosa giusta e sacrosanta per colpire l’evasione fiscale,

ma a patto che il contante legale non finisca solo nei conti correnti di pochissimi e privilegiati dipendenti statali, come quelli che applaudivano Conte all’uscita di Palazzo Chigi, quelli che possono permettersi lussuose Carte Oro e Platino e lunghi piani flat di rientro.
Ma per quelli che aspettano in fila per mangiare fuori dalle Caritas e dai centri di volontariato? A quel punto il “cashback” di Vittorio Colao andrà a farsi fottere.
DOMENICO ARCURI, IL SIGNORE DELLE MASCHERINE, DELLE SIRINGHE E DEI VACCINI
Ad essere euforici di tale progressistica ideona antifrode saranno i dipendenti pubblici e dirigenti di spessore, quelli che abbiamo riscoperto con Domenico Arcuri, il genio degli appalti. Quello che non riesce a procacciarsi niente in tempo, sia se paga poco ma, soprattutto, se paga troppo.
Lo si incolpa perché ha lasciato fare all’Europa per chiudere l’appalto di fornitura vaccinale della Pfizer.

Gli rinfacciano: Israele e la Gran Bretagna li hanno pagati cinque volte di più, quindi la Pfizer i vaccini li manda a loro e a noi, che li paghiamo poco, ci lascia per ultimi.
Ma le mascherine e le siringhe che le abbiamo pagate dieci volte di più, come mai è andata a finire alla stessa maniera?Per tacer del fatto che aveva promesso la piena autonomia di produzione interna di ogni dispositivo anticovid, promettendo e incentivando progetti imprenditoriali, con il risultato di fare fallire tutte le imprese che gli avevano creduto, mentre si arricchivano, con compensi milionari, broker e intrallazzatori filo-cinesi.
DULCIS IN FUNDO: MIMMO PARISI
Come dimenticare la storia del super-navigator professore del Mississippi Mimmo Parisi, insediato come esperto nell’Agenzia nazionale delle politiche attive alla fine del 2019. L’italoamericano, portato dal Ministro del Lavoro Di Maio in Italia alla presidenza di ANPAL era presentato nelle convention come guru del reddito di cittadinanza e padre dei navigator, nonché della sua app “Italy Works” che avrebbe replicato, in Italia, la piattaforma di incrocio tra domanda e offerta di lavoro che Parisi aveva già venduto negli Usa allo Stato del Mississippi (Mississippi Works).

Lo sviluppo si è arenato dopo che un’analisi ha definito criminale il costo di 25 milioni di euro, stanziati dai Cinque Stelle nel precedente governo e confermati da Invitalia (diDomenico Arcuri), ossia l’agenzia statale incaricata della realizzazione dell’app.
IL BEN SERVITO A TONINELLI E LA PROMOZIONE DI SPERANZA
Invece di Arcuri e Colao, Conte ha cacciato Toninelli che, per quanto vilipeso, è stato l’unico ad aver avuto peso importante tale da risolvere, anche brillantemente, le cose a lui affidate. Per esempio, vado a memoria: quel Ministro delle Infrastrutture che abbiamo conosciuto in Calabria, che ha definito, con una sola visita di mezza giornata alla pavida e incapace Autorità Portuale della mia città (Gioia Tauro, ndr), l’annosa crisi senza scampo in cui versava il porto di Gioia Tauro che oggi, solo grazie a lui, è in record di risultati di movimentazione e sviluppo occupazionale.

Quel Ministro che ha compiuto un miracolo, chiudendo una gara d’appalto a prova di Procura della Repubblica (del sistema Palamara) per la bonifica e ricostruzione del Ponte Morandi, opera finita in tempi record;
Quello che ha ridato slancio all’incompiuta del MOSE a Venezia che tutti volevano smantellata e che, mentre scrivo quest’articolo, è in funzione e sta evitando di far finire la città sott’acqua mentre prima ci finiva tutte le volte.
Mandava via Toninelli per imprecisate colpe ma, per accontentare Zingaretti, s’è tenuto Speranza, a cui va imputato ogni disastro sociale causato dal Covid.

Quello che, mentre dormiva (il viso di Speranza non traspare mai lungimiranza) con la pandemia alla frontiera, rideva del governatore della Lombardia Fontana colpevole di mettersi la mascherina sottosopra e, per rassicurare gli italiani organizzava, assieme a Zingaretti, il sindaco di Milano Sala e quello di Bergamo Gori, Matteo la Sardina e Liliana Segre, culturali apericena antipanico, campagne abbracciacinesi e sfilate antiodio in galleria a Milano.
Ma queste cose ce le siamo dimenticate?
E INFINE CI CONSEGNARONO NELLE MANI DI “MISTER BRITANNIA”
Infine oggi è arrivato Mister Britannia. Il Re delle privatizzazioni, l’ultraliberista per eccellenza, l’uomo forte di Goldman Sachs.
Perché è li Mario Draghi?

Nei miei sogni erotici mi appare Mattarella come un gentil cavaliere che corre in soccorso della sua amata Italia. Acchiappa il Drago per le corna, lo guarda feroce negli occhi e gli dice: “Sei stato tu che, negli anni 90, hai impoverito la mia gente. Hai costretto, con la corruzione e l’intimidazione del potere giudiziario corrotto, un’intera classe dirigente, culturale, imprenditoriale a svilire un sistema produttivo, economico e industriale unico al mondo per arricchire i tuoi amici e padroni riuniti sul Britannia. Entro maggio, lo Stato finirà tutta la liquidità necessaria a pagare pensioni, le forze dell’ordine e i dipendenti pubblici. Ogni bancomat sarà fuori servizio. A quel punto sarà guerra civile. Questo avverrà mentre io sono ancora presidente della Repubblica, Tu sarai additato come principale responsabile di questo disastro e i tuoi figli dovranno cambiare cognome per la vergogna”.
Quindi lo spaventato Mario Draghi si è assunto l’onere, in prima persona, di mettere le cose a posto.
Se invece Mister Britannia, come penso, ha sostituito l’incapace ma elegante Conte per completare l’opera iniziata negli anni 90, allora poveri noi.
(1) https://www.altroconsumo.it/soldi/carte-di-credito/news/cashback