
di ENZA DELL’ACQUA
Cane di grossa taglia segregato in un fabbricato, denutrito e ammalato. Succede a Nicotera Marina, località “Fosso”, in una zona residenziale. Il povero animale da qualche tempo è stato chiuso nell’edificio in costruzione, come si vede dalle foto che corredano questo articolo. L’immobile apparterrebbe a dei privati, i quali, da tempo, sono stati resi edotti, da parte dei vicini, delle terribili condizioni in cui versa il cane, e della loro difficile convivenza con una situazione ormai insostenibile. Finora, però, non è stato preso alcun provvedimento.

Le sue condizioni di salute sono palesemente gravi: vistose chiazze sulla testa e sul dorso farebbero pensare, nel migliore dei casi, alla scabbia. Fatto sta che la sofferenza dell’animale è penosa. Il cane, presumibilmente un meticcio, o forse un labrador, trascorre tutte le sue giornate gironzolando nella costruzione priva di finestre o balconi, priva di una fonte d’acqua per dissetarsi, e quanto meno di cibo. È solo il buon cuore del vicinato che provvede a sfamare l’animale, lanciandogli da sotto qualcosa da mangiare. Lo stabile si trova infatti in una zona della frazione marittima, nella quale insistono anche delle case normalmente affittate ai turisti d’estate.

Ma sono proprio i residenti a raccontare che proprio a causa dei continui ululati e pianti della povera bestia gli affittuari, l’estate appena trascorsa, hanno loro riconsegnato le chiavi. L’abbaiare costante e lamentoso del meticcio non dà tregua, nemmeno di notte. Alla pietà per le sue strazianti condizioni si aggiunge una pessima qualità della vita e del sonno di chi vi abita vicino; e per alcuni, come precisato, tale situazione ha anche comportato la perdita di guadagni economici per le case lasciate dai turisti.
In tutti questi mesi i residenti hanno rivolto accorate proteste al Comune di Nicotera, al Comando della Polizia Municipale, ai Carabinieri e, ovviamente, anche ai proprietari dello stabile e dello stesso cane. Ma finora nulla si è messo.

“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” ha scritto un giorno Mahatma Gandhi. E il nostro paese come tratta gli animali? In questa occasione si direbbe in modo disumano, che non rende certo onore a una comunità che vuole dirsi civile.
Nel maggio del 2015 il Parlamento della Nuova Zelanda ha approvato la Carta Costituzionale per Benessere degli Animali. Nel documento in essere si riconosce che gli animali sono “esseri senzienti”, dotati pertanto della “capacità di provare emozioni positive o negative, quali stress e dolore, e che come tali hanno diritto a essere protetti o salvati da situazioni di abuso, abbandono e violenza fisica o emotiva”.

Ispirarsi agli emendamenti filoanimaliste della Nuova Zelanda sarebbe chiedere troppo in un contesto in cui non sono rispettati nemmeno gli esseri umani, ma se il Comune di Nicotera si occupasse del problema farebbe cosa gradita, benchè obbligatoria, in quanto attinente ai suoi obblighi e prerogative. Un atto di civiltà e umanità non solo nei confronti del disgraziato meticcio, ma anche verso i cittadini esausti e troppo stanchi a causa una situazione fattasi insopportabile.