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Continua la telenovelas limbadese preelettorale. In questa puntata Donna Rosalba de Pilar Siesto prende i voti.
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La voce di Kasimiro

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Settembre 18th, 2020 Kasimiro Weimar La voce di Kasimiro

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di GIAN KASIMIRO WEIMAR

DIRITTO DI SATIRA (art. 33 Cost.) La “Voce di Kasimiro”è una sezione di Contropotere dedicata alla satira, curata dallo scrittore e poeta argentino Kasimiro Weimar, famoso ballerino di tango, nonché aspirante cuoco e membro onorario (e occulto) del Seven Country Studies della Dieta Mediterranea. Il suddetto dott. Weimar affida le esternazioni che seguono alle pale eoliche che adornano il paesaggio calabrese con la speranza che si diffondano più in fretta e con maggior vigore.

Ogni giornale che si rispetti, in special modo nel vibonese, non può non avere un raccomandato. Ebbene, non facciamola lunga né migliore di quello che è in realtà: Kasimiro Weimar, fustigatore satirico dei costumi calabri, è caduto anche lui sul pisello decidendo di imporre alla redazione, prona dinanzi alla sua ilare veemenza, il figlio Gian Kasimiro.
Quest’ultimo in realtà nutriva ben altre ambizioni, volendo fare lo sceneggiatore di telenovelas sudamericane. Ha già collaborato a numerose puntate di Topazio, Santa Barbara, Quando si ama e pure di “di Martedì” di Giovanni Floris.
Tuttavia, nel periodo di crisi economica attuale ha dovuto assecondare il padre, piuttosto incauto in questa occasione, ed ha assunto l’impegno di portare avanti una rubrica di cronaca politica.
Il risultato del primo pezzo è, invero, un po’ strano, una sorta di ibrido spagnoleggiante tra cronaca e sceneggiatura, ma la redazione ha avuto paura di intervenire perché Kasimiro è probabilmente entrato, anche se sulla cosa è calato il più assordante silenzio, nella famosa loggia massonica nicoterese “I cavalieri della Pittara d’Oro”. Che incute terrore in ogni dove, con i suoi avvocati e commercialisti analfabeti, i quali si appoggiano a noti e pericolosi killer ipovedenti.

Per farla breve, Gian Kasimiro vi presenta:
“Todas las lagrimas de Donna Rosalba de Pilar Siesto y Don Leo Gumercindo Ayrton Mercuri”.

Los candidatos a sindaco de Limbadi: Don Leo Gumercindo Ayrton Mercuri y la sus avversaria Donna de Pilar Rosalba Siesto

“Caros Amigos, la novidad della settimana en dientro la bella città de Limbadi es l’interviento de lo mas importante giornalista de toda la provincia de Vibo Valencia, Joseph Eneas Baglivos, el terror armado de pienna, colui que rompe los huevos en el panaro, conocido con el nombre de “Zorro”, da la pienna apuntida como la spada del vendicator mascherado.

El vendicator mascherado Joseph Eneas Baglivos, el terror armado de pienna


El noto cronista, vendicator mascherado del pueblo unido de Limbadi, es desperado e lagrimante per la presentacion de dos listas alle prossime eleciones comunales. Los candidatos sonos Donna Rosalba de Pilar Siesto e Don Leo Gumercindo Ayrton Mercurios”.
La primera, como ha descubierto el segugio Zorro Baglivos, ha alguno parente mas periculoso, da qui la preccupacion de la prefectura e del Senador Morra, el qual ha declarado todo festante: “Mo magnamos para don años senza trabajar de nada.”
Felicidad da la prefecura de Vibo Valencia, che abierto Champagne e los Spumante al grido: “Todos los prefectos italianos unidos!”.
Retornando a los candidatos, Donna Rosalba toda lagrimosa a los piedes de la stadua de San Pantaleon como Sancta Brigida, lamenta la persecucion como los tempo de la Inquisicion Española: «No so che decir meo Sancto -ha declarado la desperada- de esta situacion».
El Santo muy miraculos has consigliatos: «Prende los votos, fijia mias, pero aquellos de clausuras. Non es cazzos tuos administrar los limbadotos e tenere capeza a los Mancusos».

Donna Rosalba de Pilar Siesto dopo un lungo travajo enterior prende los votos

Lo otro candidato Don Leo Ayrton Gumercindo es lo Zìo de lo mas periculoso criminal conocido como el “Gigiño”, el fringuello de Thailandia, muy famoso per esserse dato una pistolata su los cojones, con un gesto autolesivo de verdadero imbécil.
Conocido como el terror de la Costa de los deos, todos lo limbadotos sonos terrorizados de la presencia de tanta ferocia e periculosidad ne lo agone electoral. Olè!
Gian Kasimiro, el toreador de la noticia, ha descubierto che Donna Rosalbita la pasionaria e Leo Ayrton podrian fugir in Argentina, ne la Pampa, unendo el sueño de la illegalidad como los bandidos ameriganos Bonny e Clide.

Bonnie&Clyde, los dos criminales, modello de vida de Donna Rosalba e Don Leo


Morra el grande, a capo de una banda de analfabedos conocidos como El Movimiento 5S, o Movimiento de de mis cojones, entiende vivir a Limbadi por todos el riesto de la su vida con un nombre segreto: “Sandokan”, la tigre de los Kalamocios.
El grande Zorro Baglivos, fustigator de las peccatas viboneses ha subìto un attentado: el Zorro de Monteleon ha deciso de vendicarse, y ha chiestos a los judices de enfligere como pena a los mafiosos la lectura de todos suy articolos publicatos su el Vibonese, por cientos voltes de seguitos, finchè non le emparasseros come una poesia de Leopardi o de Carducci como a la escuela secundaria de tiempi nostros.

La desperacion a Limbadi è la mas grande possible, la angoscia, la tristeza, come se puede decir, se estanno todos espennandos como se spennano las gallinas a la vigilia de la festa de lo Santo povero, nel mientre da las prefectura preparano la valigias per Limbadi e la grande scampagnata de la democracia.

El commissario prefeticio Don Antonio Banderas Hernando Reppucci, mientre bendice los Limbadotos


El commissario prefeticio, però, Don Antonio Banderas Hernando Reppucci, es multo preoccupatos por el destino de Limbadi: «nun vir’ chiste duje, maronna santa, ma ra aro’ song usciti fuori?», estas son sus paroles angosciates. El prefietto si è raccolto en preghiera, envocando Sant’Ambrogio de Milano, santo padrono de prefietti de toda Italia. El santo milenese gli apparse, e Don Antonio Banderas Hernando Reppucci e gle chiese: «Eminenz, scusasse o disturbo, ma secondo voi, song buoni cheste dui ppe Limbadi?».
«Ue’ sbarbatello, questi non son buoni nemmeno per far il brodo, neeeè», ha respuesto el santo meneghino; ma al mistico convegno se presentò ademàs San Gennaro, avendo sientido lo idioma familiare de lo prefiecto Don Antonio: «Guaglio’» disse el santo «uno puzza e l’ato feta; scartu fruscio e piglio primera».
Intristido el prefecto,  se reunió en oración.

Sant’Ambrogio, el santo padrono de todos prefiectos de Italia

En este tiempo, arrivava ademàs una nota stampa del clan Mancusos, attravierso de su portavoz, un noto politico de Vibo. Así fue la declaración: «De nada sirve azzuffarse como gallinas en el gallinero, en Limbadi lo mejor tiene la rogna. Son todos nuestros dependentes, como sono dipendientes los políticos y ciertos servidores del Estados, nonostantes los de las pasarelas antimafia. Los verdaderos disidentes non se candidano, o deben estar mutos o estrareñar, sienza rompere las palles, de otra manera son cazzos amares».
Ma la mafia democrática debe ser respetada, como va temida la logica ottusa del Estado lo que favorece a la mafia con una ridícula ley de disolución de municipios por infiltración mafiosa. Y los verdaderos pollos a desplumar son los municipios, por la mafia y por las instituciones”.

Pier Kasimiro Weimar

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