DIRITTO DI SATIRA (art. 33 Cost.) La “Voce di Kasimiro”è una sezione di Contropotere dedicata alla satira, curata dallo scrittore e poeta argentino Kasimiro Weimar, famoso ballerino di tango, nonché aspirante cuoco e membro onorario (e occulto) del Seven Country Studies della Dieta Mediterranea. Il suddetto dott. Weimar affida le esternazioni che seguono alle pale eoliche che adornano il paesaggio calabrese con la speranza che si diffondano più in fretta e con maggior vigore.
di KASIMIRO WEIMAR
Kasimiro si unisce convintamente, prematuramente, organicamente, ripetutamente e qualunquemente alla solidarietà tributata dallo intero ecumene alla giornalista di Repubblica, Alessia Candito.

Che è stata notoriamente minacciata da fascisti calabri, i quali non si sono riconosciuti nell’estremismo del fondatore di Repubblica e noto ex camerata Eugenio Scalfari. I moderati reggini, rispetto alle posizioni del convinto difensore del Tripartito Scalfari, nel lontano “e vicino” ’42, si sono detti assolutamente costernati e si scusano per la deriva moderata pur rimanendo sulle loro posizioni.

I reggini sarebbero anche rei di non aver mandato “affanculo” gli ebrei di tutte le latitudini, come fece il defunto alfiere del “gruppo L’Espresso” Giorgio Bocca, il quale sulla Provincia Grande – Sentinella d’Italia, foglio fascista di Cuneo, sempre nel ’42 scriveva: «Questo odio degli ebrei contro il fascismo è la prima causa della guerra attuale». Il fondatore di Repubblica, tornando a Scalfari, sottolineava, altresì, «la volontà di potenza quale elemento di costruzione sociale; la razza quale elemento etnico, sintesi di motivi etici e biologici che determina la superiorità storica dello Stato nucleo e giustifica la sua dichiarata volontà di potenza».
“Cu li cazzi!”, ha dichiarato una deplorevole vecchietta monarchica di Catona, vicino Reggio, che avrebbe urlato in piazza nella costernazione generale: «Doppu u fascismu tutti liberali sti cornuti!»
Kasimiro si è rivolto ad una nota politologa e poetessa di Africo, conosciuta in ambito scientifico come ‘Ntonetta a lauriata, che ha ricostruito la vicenda in questione affidandosi alla musa Calliope che le ha ispirato i seguenti versi:
«Cantami o diva, l’ira tua pilusa
Contro sta Calabria fascista e fitusa
Fannu finta ca stuzzicannu i fascisti,
Pimmu poi ponnu fari i moralisti,
Volerrenu u torna in vita mussolini
Ma ntantu hannu u s’accuntentnu i Salvini,
Ca sinnò cu cazzu i caca
Fumu d’erba kefiah e pistinaca?
Non hannu aundi u vannu senza fascisti
servi nu nemico si voi mu esisti,
Cchiju casinu fannu e megghjiu è,
accussì nci fannu na leggi elettorali a loro mercè,
Aggiungi ncunu autru mbrogghjiu intelligenti
e si sistemanu cumpari amici e parenti
E poi vidi ca si ndi futtini i mia e di tia
e puru da democrazzzia.
Mao, Pol Pot, Erdogan e Bolsonaru
a confrontu sugnu i Re Magiu e nu zampognaru
Si Rrrepubblica faci l’inchiesta subba ‘o Pd du Rrriggitanu
tutti nzemi standing ovation e battimanu
Quandu a fannu subba o Pd vibonesi
stappamu i megghiu champagne francesi,
Picchi nto pd riggitanu nci sugnu i megghi capizzuna
Mentiti i mani cca ‘saviti i cuggjhuna
Nto Pd du vibonesi su tutti soru e frati
di trafficanti, mbroggjhuna e carcerati,
Hannu puru i figghi sistemati a reggioni
ciangiunu cu n’occhiu e s’abbuffanu i milioni.
E mo contru stu cazzu fascismu haiu a sentiri arringhi
ma non viditi ca nte spitali mancanu puru i siringhi?
E fannu finta ca l’hannu ca Lega
ma si a Roma siti tutti na congrega?
Chi leghisti mangiaru, mbipperu e faciru affari i palazzu
E ca fannu i comunisti e ndi cacanu u cazzu».

Al netto del turpiloquio, cifra stilistica internazionalmente nota delle fini provocazioni intellettuali della professoressa ‘Ntonetta, si comprende il messaggio della politologa, la quale vorrebbe insinuare, ma guarda tu!, che ci sarebbe una complessa strategia mediatica tesa, dalle parti de la Repubblica – L’Espresso, a soffiare sul fuoco fascista per alimentare la contrapposizione bipolare nel dopo Berlusconi.

E ciò alla luce del fatto, poi, che il PD è totalmente privo di una piattaforma politica in quanto infrastruttura che ha sovrainteso alla svendita, con lauti dividendi, dei principali asset del Paese alla Francia, tra gli altri, con vantaggio strategico per la Germania. La riserva della Repubblica, ben noto a ‘Ntonetta, è Enrico Letta, del PD: dopo aver terminato l’incarico, è andato a lavorare alla Sorbona per i servizi francesi, per dirne una. E Kasimiro era presentissimo agli accordi.

Ma intanto, mentre i capi della Sinistra fanno affari grossi, i soldatini e gli scagnozzi scimmiottano i partigiani, ce l’hanno con Israele, giocano al piccolo “Che”, sfasciano vetrine, parlano di sionismo e capitalismo, tengono in vita insomma la retorica consunta delle tematiche care a certa sinistra salottiera. E in uno di quei lussuosi salotti grazie alla tavoletta OUIJA hanno evocato persino lo spirito di Che Guevara. Ma quel giorno, invece del Che, si sono presentati, nell’ordine: gli spiriti dei partigiani morti sulla Linea Gotica, lo spirito di Enrico Berlinguer, quello di Gramsci e per finire Pier Paolo Pasolini, e tutti insieme li hanno coricati di mazzate: “Andate a lavorare- gli avrebbero urlato questi spiriti offesi da tali impostori- traditori del popolo, comunisti con rolex e la Mastercard, figli di papà petulanti e nemici della povera gente». Scene da paura, mentre la falce e il martello venivano riconsegnati ai poveri, agli emarginati e ai lavoratori.
