Bloccati i lavori di ristrutturazione della scuola elementare Antonio Pagano. Il fermo è stato notificato stamattina alla ditta affidataria dell’appalto dai Carabinieri della stazione di Nicotera, guidati dal Comandante Luca Caravaglio e dal Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato provinciale del Lavoro di Vibo Valentia. Notevoli le irregolarità emerse nel corso dell’ispezione effettuata dai militari. Innanzitutto l’illecita concessione dei lavori in subappalto a un’altra ditta.

Contingenza illecita perché non emerge traccia di affidamento ufficiale nel corso della messa in opera dei lavori. Inoltre, cinque operai della ditta in subappalto sono risultati non regolarizzati, quindi “a nero”. I lavori, che avrebbero dovuti essere consegnati a settembre, sono, dunque, per il momento sospesi. Il risultato messo a punto dai Carabinieri entra in lotta di collisione con il principio di trasparenza e legalità che dovrebbe essere un vessillo per un comune sciolto tre volte per mafia, come quello nicoterese. Una vicenda che somiglia a quella del palazzetto dello Sport di Badia (frazione di Nicotera), anche in quell’occasione vi fu l’affidamento illecito in subappalto a una ditta del luogo. Oppure il caso, ancora più eclatante, del waterfront di Nicotera Marina. Subappalto di un subappalto e illeciti a piene mani, come ad esempio l’utilizzo di materiali scadenti, a fronte di un finanziamento che prevedeva l’acquisto di materie prime di qualità; simile anche l’evenienza che la ditta aggiudicataria avesse vinto l’appalto grazie ad un elevato punteggio, attribuito per il chiaro accordo sottoscritto con l’ente affidatario, cioè il Comune di Nicotera, che i lavori avrebbero dovuto essere consegnati entro due mesi. Di mesi ne passarono 14, ma della consegna dei lavori nemmeno l’ombra, finchè la Guardia di Finanza non intervenne sequestrando l’intera area e denunciando quattro persone, tutte rinviate a giudizio, per i reati individuati dalle Fiamme Gialle.

Tra gli indagati anche l’ingegnere Carmelo Ciampa, responsabile dell’ufficio tecnico e responsabile del Rup, e l’allora sindaco Francesco Pagano. Quando si tratta di appalti pubblici, le cose sembra siano destinate a ripetersi: anche nei lavori della scuola elementare troviamo Carmelo Ciampa, nel duplice ruolo di capo dell’ufficio tecnico e del Rup (responsabile procedimento lavori). Ma ci sono altre similitudini, come ad esempio la consegna dei lavori che doveva essere effettuata entro 70 giorni dall’affidamento. La ditta vincitrice è la Idrotermica sud snc dei f.lli Ameduri, sita in Bovalino. Ricordiamo che il finanziamento è stato intercettato dalla Terna Commissariale, nell’ambito dei fondi governativi sull’edilizia scolastica.
L’importo dei lavori è di 512.653 più 18.309, per oneri di sicurezza, su una base d’asta di 628.610 euro (610.301 euro, più 18.309, per oneri di sicurezza). Un’offerta al ribasso del 16%, con la clausola che i lavori sarebbe terminati entro 70 giorni dall’aggiudicazione definitiva. Un elemento, questo, tutt’altro che secondario, in quanto la riserva temporale aumenta il punteggio che porta alla vittoria sugli altri concorrenti. Ora, alla Idrotermica dei f.lli Ameduri i lavori sono stati affidati nel novembre del 2019. Di giorni non ne sono passati 70, ma molti, molti di più.

C’è, inoltre, la questione del subappalto. Una cosa che imbarazzerà palazzo Convento anche se sembra strano che l’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Vecchio, non si sia mai accorto della strana presenza di operai non appartenenti alla ditta aggiudicataria, dato che lo stesso, talvolta in compagnia del responsabile di ufficio tecnico e Rup, si recava spesso nel cantiere. Rimane ora da attendere come si muoveranno le indagini in tal senso. Certo è che secondo il Tuel, decreto 267/2000 sulla vigilanza, e il codice dei contratti pubblici (legge 50/2016), precisa che l’assessore ai Lavori Pubblici, in questo caso Marco Vecchio, detiene la responsabilità civile e penale della condotta del Rup (Carmelo Ciampa), che è nominato dal sindaco (Giuseppe Marasco). In pratica, secondo il Testo unico degli enti locali l’amministrazione in carica deve osservare e garantire il buon andamento della cosa pubblica. La vigilanza, dunque, specie in materia di appalti, attiene al sindaco Giuseppe Marasco e all’assessore Marco Vecchio. La legge infatti stabilisce che “l’ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse o a suo vantaggio da soggetti in posizione apicale o da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza”.
Insomma, mentre venivano messi in campo sofisticate armi di distrazione di massa, come gli ombrellini e i fiorellini, altrove si consumavano illeciti, con contorno di tanto denaro pubblico, sullo sfondo la sicurezza di un edificio che deve ospitare 236 alunni e un assessore (Marco Vecchio) che promuoveva sondaggi popolari sulla scelta del colore da dare alla facciata della scuola, quando il colore preferito di una città tre volte accusata di essere guidata da amministratori in odor di mafia è quello della legalità.