DIRITTO DI SATIRA (art. 33 Cost.) La “Voce di Kasimiro”è una sezione di Contropotere dedicata alla satira, curata dallo scrittore e poeta argentino Kasimiro Weimar, famoso ballerino di tango, nonché aspirante cuoco e membro onorario (e occulto) del Seven Country Studies della Dieta Mediterranea. Il suddetto dott. Weimar affida le esternazioni che seguono alle pale eoliche che adornano il paesaggio calabrese con la speranza che si diffondano più in fretta e con maggior vigore.
di KASIMIRO WEIMAR
Intanto, nell’isola felice di Vibo Valentia, dove pure gli uccellini volano e cinguettano ben incappucciati, Kasimiro vi darà conto delle ultime novità nella sanità monteleonese. È lotta all’ultimo sangue per il prestigioso ruolo di presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Vibo Valentia. Sono state, infatti, presentate le candidature per l’ambìto scranno. A contenderselo il direttore del Pronto Soccorso dello Jazzolino, culla (con un piede segato, ndr) della medicina regionale, Enzo Natale, con casacca di raso rosso e argento e cappuccetto arancio, e dall’altro lato dello scacchiere-ring e il presidente uscente, Tonino Maglia, con la cintura da campione da difendere, con casacca nera oro e cappuccio marrone con le mèches.

Lo scontro avverrà con guantoni regolamentari da 10 once e i due, per aggiudicarsi l’incontro, dovranno saltare con un piede nelle caselle recitando “un due tre stella” più velocemente possibile. Sono ammessi degli aiutini, ma una sola volta, con l’asta di un compasso. Ma pare che i due contendenti stiano usando tutti i mezzi a loro disposizione per corrompere i votanti. In un primo momento hanno usato le buone maniere, inviando dei cesti all’indirizzo degli elettori ricolmi di ogni ben di Dio, dalla soppressata calabra all’olio extravergine d’oliva prodotto a Comerconi a un pappagallino ammaestrato che svela le pruriginose corna dei colleghi. Ma i votanti sono stati integerrimi e hanno respinto al mittente le profferte dei candidati. I due non si sono dati per vinti: Enzo Natale si è travestito da Diabolik e, con il favore delle tenebre, ha tagliato tutte e quattro le ruote delle auto dei votanti, non senza prima, però, aver sottoscritto un contratto con la Goodyear. Il presidente uscente, invece, si è camuffato da Krusty Clown e, infilatosi nelle case degli elettori armato di mazza ferrata, attraverso la canna fumaria, ha lanciato inequivocabili appelli agli indecisi. Insomma, la lotta per la pennacchiera si fa sempre più cruenta. Si narra che tutti i contendenti se le siano date di santa ragione nella sede di palazzo Agorà. Ceffoni e calci nel culo come se non ci fosse un domani, mentre tutti i medici intorno facevo il tifo, con una bottiglia in mano di Rum Pampero, una scena, signori miei, degna dei più degradati bar di Caracas. Ad avere azzoppato gli avversari il direttore Natale, che al momento sembra il papabile per eccellenza. Perché a Vibo si sa: la pennacchiera vale più della vita, più dell’onore, più di tutto.

Basta essere presidente o direttore di qualcosa e la tua esistenza acquista un senso. I fan di Natale, secondo indiscrezioni in possesso di Kasimiro, avrebbero organizzato anche delle veglie di preghiera affinchè la divinità interceda in suo favore. Gli incontri religiosi si sono tenuti nei sotterranei dell’ospedale di Vibo, già teatro di festini a luci rosse, riunioni di uomini incappucciati e donne velate, ma tutti nudi dal collo in giù, e luogo di indicibili convegni masso-politico-mafiosi. Tutto si svolgerebbe al cospetto del gran cerimoniere del CCS (Clan Consorziati Spa), vestito con pelle di caprone affetto da satiriasi, corna di montone sul capo e un grosso medaglione sul petto raffigurante San Michele Arcangelo: nel corso delle litanie i suoi supporters, tra gli altri, uomini del calibro di Antonio Talesa e Michelangelo Miceli, hanno invocato tutti i Santi protettori dell’Asp: da Nazzareno Salerno, reduce dalle patrie galere e martire per la causa delle male camerille serresi, al versatile consigliere Vito Pitaro, santo protettore di Piscopio, passando per Bruno Censore, l’uomo dalle mille risorse, detto anche “alla bellezza tua!”, per l’incipit con cui comincia le telefonate con i pezzi da novanta della masso-mafia.

Il commissario Giuseppe Giuliano ha invece annunciato che ballerà una mistica tarantella votiva davanti al Santuario di Polsi, dove tra pochi giorni si celebrerà l’annuale festa della Madonna e di tutti i malandrini calabri. Antonio Talesa, da parte sua, si metterà alla guida di un elisoccorso e sorvolerà il vibonese lanciando volantini sulla città, come fiocchi di neve, con su scritto “Date sta cazzo di pennacchiera a Enzo Natale”. Si dice che abbia già trasvolato su Nicotera, precisamente sulla casa di Enzo Comerci, con uno striscione dal messaggio inequivocabile: “Enzo Comerci suca!”. Ignorava però che, rientrando a casa, avrebbe trovato trovato la camera da letto con le pareti tutte tappezzate delle note cazzute del suddetto politico nicoterese, nelle quali gli dà dello stronzo e lo riempie di anatemi e iestimati da magara invasata. Convinto di essere in preda a delle allucinazioni persecutorie, il povero Talesa è corso in soggiorno, ma qui ha trovato Comerci abbarbicato sul lampadario come un macaco della famiglia dei Macaca fascicularis. “Puru cca Macaca!” avrebbe urlato colto dalla disperazione il povero Talesa, mentre la moglie tentava di abbattere il primate a colpi di scopettate.

Ma lo spirito pragmatico del dottor Natale, lo ha spinto a preparare un piano B. L’indefesso frequentatore di convegni in ogni oscuro antro della regione, l’indomabile organizzatore di corsi (pare che siano stati catechizzati ai rudimenti del pronto soccorso anche i famosi galletti “Riggitani”, l’impresa non è però riuscita coi medici, ndr), in caso di sconfitta pare sia in pole position per dirigere il mattatoio di Mileto.
Ed è per questo che si è verificata la disperata quanto inspiegabile fuga di mucche e tori per Mileto, che ha attratto migliaia di turisti convinti di trovarsi a Pamplona.
Presidente dell’ordine dei medici o delle vacche, per Natale l’importante è avere un pennacchio e aggiungere una casella al suo infinito curriculum, lungo quasi quanto un rotolone Regina, in cui, tra le altre cose, pare che abbia anche danzato la Bayadere per i reali d’Inghilterra con tutù e calzamaglia rosa confetto.
Intanto, però, nuove indiscrezioni sono arrivate alle orecchie di Kasimiro: l’Asp vuole costituirsi parte ruffiana nel processo “Rinascita Scott”. E non sarà la sola a compiere il fatidico passo.
Prenderanno parte al processo, nell’ordine: la Bocciofila vibonese; il Club degli Scacchi (u primu, ndr); l’Associazione Scapoli; sempre più disperatamente “Gli Ammogliati” (che hanno ormai sconfitto ogni forma di paura, ndr); i cani; i gatti; Masterchef; le ultime 30 Miss Italia; tutti i ristoranti del vibonese e pure un gruppo di note bagasce dell’entroterra deprivate ormai di ogni fonte di reddito dalla furia legalitaria degli ultimi mesi.
L’aula bunker dovrà essere costruita tenendo conto delle nuove esigenze di spazio, alla luce di cotanta “renovata” ansia legalitaria della società civile, prevedendo un apposito spazio per ballare la “quadriglia”. Il personale ausiliario dovrà essere formato, oltre che su problemi giuridico-informatici anche su fisarmonica e l’antica vihuela de mano. Strumento caro agli intellettuali spagnoli Osso Mastrosso e Carcagnosso. Ancora non si sa chi deciderà le coppie della quadriglia, che si mischieranno come la macedonia col gelato.
A pulire la scena del ballo, infine, un branco di sciacalli, anch’essi in tutù.
L’Asp di Vibo si costituirà parte ruffiana, e farà accesso nell’aula bunker con una lunga coda di paglia, che sarà retta da solerti damigelli e damigelle, trattasi di un corteo composto dal personale infermieristico imboscato da 20 anni a questa parte, uscito dall’ombra per la solenne occasione.