“Quello del giornalista diventa ogni giorno di più un “lavoro a rischio”. Soprattutto al Sud e in particolare in Calabria, terra bellissima e nobile ma infestata dalla malapianta della ndrangheta- esordisce così una nota stampa dell’Odg Calabria, in merito alla vicenda che vede l’espulsione della giornalista Enza Dell’Acqua dal Quotidiano del Sud– Accade dunque spesso che i giornalisti siano vittime di minacce, di intimidazioni più o meno esplicite, di pressioni dirette o indirette, di esternazioni eccentriche, di attacchi sgangherati; in particolare quando si tratta di giornalisti che, nelle realtà in cui operano, non si limitano alla routine ma sviluppano un’azione di motivata e documentata denuncia.
Il caso di Enza Dell’Acqua, giornalista di Nicotera, è, in questo variegato contesto, un caso atipico. Dopo sette anni di collaborazione esterna con “il Quotidiano”, dal marzo scorso alla Dell’Acqua è stata bloccata ogni forma di collaborazione. Il “casus belli” sarebbe una corrispondenza da Nicotera in cui la giornalista scriveva dell’assenteismo di alcuni esponenti dell’amministrazione comunale; il pezzo è stato pubblicato ma, secondo Enza Dell’Acqua, “censurato” e modificato in alcuni passaggi chiave e, ciò nonostante, proposto a firma della giornalista. Il fatto ha determinato una accesa discussione tra la Dell’Acqua e un redattore della redazione vibonese del giornale, Gianluca Prestia, che, dopo uno scambio di messaggi piuttosto accesi via whatsapp, ha tagliato corto e annunciato alla corrispondente che poteva considerare chiusa la collaborazione con il “Quotidiano”.

Enza Dell’Acqua non si è rassegnata e si è rivolta al direttore responsabile, in pieno periodo pandemico, chiedendo la motivazione del suo allontanamento, ma senza riuscire nell’immediato ad ottenerla. Si è convinta anzi che dietro la decisione bruscamente comunicata dal redattore di Vibo non ci fosse solo la “lite” improvvisamente sviluppatasi per l’articolo modificato ma pressioni esterne in qualche modo riconducibili agli articoli “senza sconti per nessuno” prodotti dalla giornalista e riferiti al territorio di competenza. Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, richiesto di una valutazione su quanto accaduto, ritiene che sulla vicenda tutte le parti debbano recuperare serenità e, nello spirito della legge istitutiva dell’Ordine, capacità di dialogo e di solidarietà tra colleghi. Enza Dell’Acqua ha già dimostrato, in varie occasioni e in sette anni di collaborazione, la sua capacità di “leggere” e interpretare le istanze e le criticità del territorio; il “Quotidiano”, d’altro canto, è giornale da sempre in prima linea nella difesa della legalità e nella denuncia del malaffare e della criminalità di tipo mafioso. Questo patrimonio di professionalità e di valori soprattutto in una terra di frontiera come la Calabria- auspica in chiusura l’Odg– non può e non deve essere disperso. Siamo sicuri che il direttore Rocco Valenti, professionista di grande capacità, correttezza ed equilibrio, saprà come ricondurre il tutto nell’alveo giusto.