
Quando si parla degli americani e delle vicende legate a quel variegato popolo, mi viene in mente la scena del film “La ciociara”, quando una realistica madre (interpretata da Sofia Loren) corre con la figlia a salutare il convoglio a stelle e strisce dei salvatori e liberatori dal fascismo, e questi la premiano stuprandogli la figlia.
Ieri, un milione di persone hanno circondato la Casa Bianca, con dentro asserragliato il presidente Donald Trump, per protestare contro l’uccisione razzista di George Floyd a Minneapolis e la dilagante e fuori controllo violenza della polizia in tutti gli Stati Uniti.

Cosa c’entra Trump, o meglio, cosa c’entri un qualunque Presidente degli USA nelle vicende violente, a volte brutali, delle polizie locali statunitensi è tutto da verificare, ma come andremo a spiegare, il coinvolgimento della Casa Bianca in certi atti è veramente assente.
Il video della morte per soffocamento, ripreso con il telefonino, è orribile, sia ben chiaro.
A noi italiani ricorda molto quello avvenuto a Firenze, nel marzo del 2014, della morte di Riccardo Magherini, durante il tentativo di arresto. Anche quella volta l’evento fu ripreso da un balcone e il video si trova integralmente su youtube.

Rari casi, per la verità, quelli avvenuti in Italia, ma in America non è affatto raro che durante i fermi di polizia, qualunque tentativo di resistenza, e a volte anche in assenza di resistenza, ci scappi il morto e le tante riprese (ormai in rete si trova di tutto) fanno sembrare certi atti più delle sommarie esecuzioni che dei maldestri tentativi di arresto.
Lo sappiamo, la polizia americana è sempre stata sproporzionatamente aggressiva, al limite del selvaggio, e il caso recente di Minneapolis non fa eccezione
Quello che mi fa pensare, invece, è la reazione perbenista e rivoluzionaria del popolo: ci voleva al governo un antipatico presidente per svegliare le coscienze bigotto/democratiche degli americani?
E se ci fosse stato Obama al comando, o un altro presidente gradito al deep state, sarebbero scoppiate le stesse estese manifestazioni arrabbiate?I corpi di polizia americani non sono come i nostri. Solo l’FBI (che si occupa di terrorismo, reati di interesse federali e mafia) è un organismo che dipende dal Dipartimento di Stato, il cui Capo è nominato dal Presidente, risponde direttamente al Segretario di Stato e al capo del Dipartimento della Giustizia che, assieme, devono riferire al Senato, e che possono finire sotto inchiesta tutt’e tre se le cose che fanno e dicono non sono in linea con la Costituzione. Ma le forze di Polizia locali che, in genere, si occupano di ordine pubblico nelle grandi città, sono di scelta e orientamento personale dei Sindaci. Nei piccoli centri invece, il responsabile della Polizia è lo sceriffo che viene addirittura eletto dai cittadini.
Minneapolis non è la capitale ma è la città più importante dello Stato del Minnesota, ovvero un territorio a storico retaggio democratico, infatti è dal 1974 che i sindaci di quella città sono eletti tra le fila del Partito Democratico, più precisamente di quella corrente del partito più attenta ai diritti civili, per conseguenza tutti i capi della Polizia della città rappresentano, da quasi 50 anni, le idee politiche e ideologiche dei loro datori di lavoro.

Jacob Frey, l’attuale sindaco, 39 anni da compiere, è un paladino dei diritti civili, arciambientalista, incarna perfettamente i dettami democratici del perbenismo da salotto, tipico della ricca borghesia radical chic. Due anni fa, la sua campagna elettorale si basò proprio sulla volontà di riformare il Dipartimento di Polizia. Il suo sempre democratico predecessore, infatti, aveva dovuto affrontare critiche feroci dopo le due sparatorie che portarono alla morte nel 2015 di Jamar Clark, un uomo di colore accusato di aver aggredito la sua fidanzata, e nel 2017 di Justine Ruszcyk, una donna bianca che aveva chiamato il 911 per segnalare di aver sentito delle urla. Dopo tre giorni il poliziotto nero era già condannato per omicidio e poco tempo dopo, la famiglia della donna, ha avuto un risarcimento di 20 milioni di dollari dall’amministrazione comunale.

Ma anche lo Stato del Minnesota ha la stessa storia fatta di diritti civili garantiti dai rappresentanti Dem-neo-con. Minnesota e Minneapolis, un po’ come dire l’Emilia e Reggio Emilia per la sinistra italiana.
Quindi cosa vogliono le risvegliate sardine americane scese a manifestare intorno alla Casa Bianca
Ci viene da pensare, invece, che a sistemare le cose in una città come New York, martoriata dalla criminalità dilagante e dalla corruzione, oltre ogni limite sopportabile, della polizia cittadina, ci pensò un sindaco ultraconservatore italoamericano come Rudolph Giuliani che il suo mestiere, evidentemente, lo sapeva fare.

Infine, pare che il Presidente abbia chiesto l’intervento dell’esercito per stabilire l’ordine, e il Pentagono glielo abbia negato, con la motivazione che l’esercito non si schiera contro il “democratico” e pacifico popolo americano. E sinceramente questa è la cosa che mi fa più preoccupare per la tenuta democratica degli USA.
