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Maradona. Morte naturale o sacrificio umano di un gladiatore cocainomane per distrarre le masse e santificare i disvalori che impediscono all’umanità di ragionare?
Maradona. Morte naturale o sacrificio umano di un gladiatore cocainomane per distrarre le masse e santificare i disvalori che impediscono all’umanità di ragionare?
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Maradona. Morte naturale o sacrificio umano di un gladiatore cocainomane per distrarre le masse e santificare i disvalori che impediscono all’umanità di ragionare?

Novembre 28th, 2020 Ernesto Melappioni Cultura

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di ERNESTO MELAPPIONI

MARADONA NON È MORTO

Ecco come i quotidiani di regime manipolano le masse. Muore un gladiatore cocainomane, depravato e usurato dai padroni che per anni ha intrattenuto la massa informe nelle arene degli stadi con il secolare scopo del panem et circenses e sparisce dalle prime pagine anche il virus protagonista di questo spaccato storico.
Maradona santificato è solo un simbolo ipnotico che porta con sé dei deplorevoli valori: cocaina, camorra, spettacolo, lussuria, soldi, calcio e tanta altra merda varia. Un simbolo tra i tanti che l’intelligenza mediatica del regime ha sempre usato per anestetizzare le masse e renderle impotenti davanti alla truffa degli Stati, delle democrazie rappresentative, delle costituzioni, della giustizia sociale e più in generale dei valori etici innati nell’essere umano soffocati da una cultura schiavista indecente.

I giornali annunciano la morte di Diego Armando Maradona.

Maradona non è morto. Da oggi in poi è diventata una egregora che rimarrà conficcata nel pensiero collettivo per decenni trascinando con sé tutti quei valori distorti anti-socialisti. Che cos’è uno stadio gremito di persone schierati in due poli contrapposti di tifoseria se non la solita batteria energetica come la dicotomia dei partiti e tutte le altre dicotomie insistentemente proiettate dagli altari dei luridi padroni per dissociare le masse informe di subumani? Quante soluzioni sociali potrebbero essere attuate per il bene comune con tutti i soldi che girano nel business del calcio? Un fenomeno d’intrattenimento anti-sociale devastante. Nell’epoca contemporanea si riempiono di gente stadi, cinema, discoteche, concerti, eventi e tanto altro nel vuoto della partecipazione sociale attiva. Quante proteste potrebbero diventare risolutive con le quantità di aggregazioni che questi mega raduni sociali attirano a sè?

Buenos Aires. Un uomo piange davanti alla Bombonera, il più grande stadio della città, dove è stato allestito un altare in onore di Dieguito

Ma, come al solito, funziona tutto al contrario. Le masse informe continuano a dare la loro luce per illuminare questi disgustosi fenomeni sociali e le loro stelle mentre i grandi drammi del genere umano vengono sepolti nel buio. E ti ritrovi poi il disoccupato al bar che si lamenta delle compravendite milionarie sui calciatori della squadra del “cuore” mentre sta con il cetriolo in culo e segna il caffè sul conto che pagherà appena avrà la disponibilità del sussidio mensile sul suo conto bancario. Questo è un mondo marcio in cui le menti sane e critiche vengono sistematicamente oscurate e represse e quelle vendute, anche se non sanno fare un cazzo, vengono messe sul palcoscenico della menzogna a fare i pifferai magici. Maradona non è morto, è morta altresì la poesia, l’arte autentica, i valori etici innati e tutto è stato trasformato in una fogna puzzolente di vizi ed egoistiche depravazioni. Tutto è stato mercificato in un mercato di puttane e soldati di una immensa piramide gerarchica.
I quotidiani di regime continuano ancora a proporre il simbolo della prima religione di Stato: il pallone. Quella religione che fa dimenticare tutto ai suoi fedeli malati di tifo. Innumerevoli fedeli di ogni estrazione sociale.

Napoli. Tifosi in lutto davanti al murales che raffigura Maradona

Quella religione rituale che fa dimenticare l’attuale situazione sociale che vede un regime totalitario internazionale programmare un futuro di merda a miliardi di anime compresa la programmazione della loro morte con i vaccini. Perché silentemente è questo quello che vogliono i padroni: conquistare il controllo demografico della popolazione mondiale inoculando i loro vaccini che nessuno sa cosa ci sia veramente dentro perché fuori da ogni sano controllo sociale visto che vengono prodotti dalle corporation. Entità secolari partorite in seno a uno Stato servo con l’istituto della personalità giuridica. I quotidiani di regime stanno ponendo uno sfogatoio di intermezzo per far abbassare l’attenzione sul vero dramma in essere del genere umano.

Euronews racconta come l’Argentina ha detto addio al suo “bambino d’oro”.


E questo mi fa pensare... quale migliore icona internazionale della religione del pallone poteva essere usata se non quella di Maradona? Chissà se questo uomo, dalle innumerevoli ombre, è morto naturalmente oppure è stato sacrificato intenzionalmente per questi luridi scopi di intrattenimento sociale e di dominio sulle anime. I fedeli del pallone oggi stanno sotto lo scacco ipnotico di una rigenerazione emotiva, di una gabbia mentale che momentaneamente è stata sospesa per forze massoniche superiori. Una distrazione utile alla criminalità organizzata delle multinazionali e degli apparati Statali complici per orientare meglio i consensi dei popoli verso questa realtà virtuale che li porterà al più grande macello che la storia umana abbia mai conosciuto.

Un genocidio universale.

Questo sta accadendo e lo si capisce dai comportamenti assuefatti dei fedeli polli della religione calcistica che difendono il loro santo, lo giustificano, lo idolatrano. Mentre dietro il culo hanno il cetriolo più grande che abbiano mai preso e che gli viene infilato lentamente e senza vasellina. Il vero nemico del genere umano sta in mezzo al genere umano. Milioni di individui che ormai hanno perso qualsiasi capacità logico cognitiva per tutte le menzogne che gli sono state raccontate.

Maradona in compagnia del boss di Forcella Carmine Giuliano. Erano gli anni Ottanta e el pibe de oro era al massimo della sua popolarità. Il connubio calcio/camorra era un binomio di cui nessuno si scandalizzava. Forse inconsapevolmente, o forse no, Dieguito conferì grande consenso sociale alla camorra nel frequentare disinvoltamente i boss dei più feroci clan del territorio.

La prima fra tutte queste menzogne è il dogma democratico. In una democrazia autentica è la comunità a governare ma qui si continua ad eleggere e delegare – senza vincolo di mandato – rappresentanti tra i partiti che dividono in parti i popoli come gatti e volpi. Qui si continua a credere a questi rappresentanti senza gli strumenti democratici effettivi per revocare i loro mandati nel caso in cui tradiscono gli elettori. In democrazia sono le comunità a detenere il controllo diretto su tutto. E se viene a mancare questo basilare potere non si può “credere” di stare in democrazia. Chi lo crede è solo un subumano incapace di intendere e di volere proprio come quello che deifica un cocainomane depravato ponendolo al di sopra dei drammi sociali che stiamo attraversando. Ponendolo al di sopra della tirannia intergenerazionale che con il suo comportamento indecente da subumano sta trasferendo ai suoi stessi figli se ne ha. O comunque a tutti gli infanti innocenti costretti a nascere in un allevamento. In una sorta d’acquario senza avere l’opportunità di conoscere per tutta la loro vita la verità inconfutabile dell’oceano. Questa falsa democrazia non è altro che il dogma del nostro tempo che va assolutamente abbattuta per conquistare quella autentica senza nessun gradualismo. Perché ci stanno già ammazzando e vogliono continuare a farlo. Per i padroni siamo ormai bestie inutili.

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