di ENZA DELL’ACQUA
L’incidente occorso due giorni fa in via Barriera, era stato previsto, e non occorreva la Sibilla Cumana per prevederlo. Coinvolti nel sinistro una motocicletta e un’automobile. Doveva succedere, prima o poi. Per fortuna le conseguenze non sono state gravi, anche se il ragazzo alla guida della moto è stato trasportato in ospedale.

Da quando è stato aperto un supermercato, quella strada, si sta facendo sempre più impraticabile. Mancano, infatti, dei parcheggi; gli avventori del supermarket lasciano i loro mezzi spesso disordinatamente davanti all’esercizio commerciale; un’evenienza, questa, che complica il passaggio delle auto da e verso Limbadi. Ad aggravare le cose la discutibile iniziativa dell’assessore all’Urbanistica Marco Vecchio che prevede la nuova segnaletica per via Foschea: la disposizione obbliga il percorso di sola entrata per la prima traversa, mentre la seconda traversa è stata completamente ignorata. Le auto, quindi, per uscire dal quartiere devono immettersi nella confusionaria via Barriera, andando a creare ulteriore caos in quello già esistente. L’amministratore, in buona sostanza, invece di snellire il traffico lo intralcia ancora di più, creando gravi disagi ai cittadini e ponendo tutte le condizioni di scontri automobilistici, com’è successo qualche sera fa. Bastava semplicemente che la nuova segnaletica prevedesse un percorso a U, con entrata dalla prima traversa e uscita dalla seconda. In quest’ultima, invece, le auto entrano ed escono, com’è sempre stato, e nessuna regolamentazione è prevista per essa. Ora la domanda è: perché l’amministrazione Marasco si ostina ad ignorare la seconda traversa Foschea, arteria cittadina spesso ingolfata da auto in entrata e in uscita?

Quell’amministrazione che, fino all’altro giorno, celebrava Giovanni Falcone, perché non fa le cose perbene, invece di perseverare in questa disposizione che ha qualcosa di sospetto, qualcosa che ha poco a che fare con Giovanni Falcone, o, per meglio dire, ha qualcosa a che fare con ciò che il magistrato siciliano combatteva? Legalità è anche questa. È soprattutto un atto concreto. Ecco uno stralcio del discorso del sindaco, pronunciato il 23 maggio 2020 in occasione della commemorazione della morte del giudice Giovanni Falcone: “ (…)Per questo, per noi amministratori locali, questa ricorrenza, ha un valore speciale, perché anche noi dobbiamo sempre ricordarci che la legalità non è una parola da sfoggiare in occasione di convegni e passerelle ma un imperativo morale, una barriera contro chi persegue lo scopo di piegare i pubblici poteri a qualunque interesse di parte, criminale e non. E’ inoltre nostro obiettivo e dovere quello di mettere in pratica tutte quelle azioni che consentano ai cittadini di rioccupare quei spazi che l’azione di magistrati e forze dell’ordine hanno sottratto al dominio delle mafie.“ Esatto. Gli spazi: la seconda traversa Foschea è uno spazio pubblico, e come gli altri spazi pubblici deve essere regolamentato per permettere ai cittadini di usufruirne adeguatamente.

Ma se, poniamo il caso, degli amministratori non hanno gli attributi per far rispettare le regole anche ai mafiosi, hanno l’obbligo morale di dimettersi, e chiedere scusa ai cittadini, prima che, per l’ennesima volta, sia lo Stato a dimetterli, e prima che l’intero paese sia marchiato, ancora una volta, di mafiosità, quando le disposizioni filomafiose sono ascrivibili a pochi soggetti. Se, poniamo il caso, degli amministratori agiscono per favorire soggetti legati alla criminalità organizzata, il quadro si fa ancora più allarmante, e più che lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose sarebbero opportune altre misure, come l’apertura di un procedimento penale a carico di chi cura gli interessi di appartenenti alla criminalità organizzata. Le domande sulla vicenda relativa alla seconda traversa Foschea devono trovare una risposta. Contropotere andrà fino in fondo a questa brutta storia.