DIRITTO DI SATIRA (art. 33 Cost.) La “Voce di Kasimiro”è una sezione di Contropotere dedicata alla satira, curata dallo scrittore e poeta argentino Kasimiro Weimar, famoso ballerino di tango, nonché aspirante cuoco e membro onorario (e occulto) del Seven Country Studies della Dieta Mediterranea. Il suddetto dott. Weimar affida le esternazioni che seguono alle pale eoliche che adornano il paesaggio calabrese con la speranza che si diffondano più in fretta e con maggior vigore.
di KASIMIRO WEIMAR
Dopo il famoso burger McDonald, ecco a voi il burger Mc118. Questa la nuova linea di rivendite fastfood itineranti inaugurata dall’Asp di Vibo Valentia. “Genius”, l’appellativo che addirittura Donald Trump ha attribuito a Vito Pitaro, il Pitaro Maior, per questa straordinaria idea.
In cosa consiste.
Notoriamente la nuova ambulanza, recentemente concessa grazie ai buoni uffici del pitarone, non è medicalizzata, quindi senza medici, infermieri, benzina, sterzo, ruote; deve, in buona sostanza, autofinanziarsi. Ma dovrà anche imparare a lavarsi bene da sé, fare bidet, shampoo, messa in piega e tutto l’ambaradan che si conviene.

E come? Si domanderà il lettore sprovvisto del dono della fede.
Ecco l’idea geniale: è stata predisposta un’apertura laterale nel mezzo di soccorso dalla quale sarà venduto il nuovo panino ispirato alla notissima catena di fasfood americana, il Mc118, appunto, che sarà un salsiccione lungo-lungo-lungo con un bel contorno di cetrioloni dedicati agli elettori nicoteresi. Per l’occasione il sindaco Giuseppe Marasco girerà per le vie del paese a bordo dell’auto della Protezione Civile e, con voce stentorea, inviterà i cittadini di mettersi a culo a ponte, senza formulare obiezioni.
Per cuocere il salsiccione verrà utilizzato uno dei tanti defibrillatori presenti in città, appositamente modificato con delle piastre in ghisa adatte anche a scopi culinari. All’interno dell’ambulanza sarà allestito un cucinino con tanto di barbecue, al suo interno troverete l’assessore Robertino Massara intento ad arrostire salsicce notte e giorno; a tale scopo l’ambulanza è stata già dotata di canna fumaria.

Chi lo desiderasse potrà accompagnare il mitico paninu cu satizzu con una flebo di fisiologica, tanto pare che i volontari della Protezione Civile per reidratare i malati, dopo aver fatto responsabilmente un test su se stessi, vogliano usare la Dreher. Ma per i più veraci disponibile anche una flebo del superlativo vino di Comerconi. Altra grande innovazione introdotta dal superspumeggiante vice sindaco Nino Cupitò: al posto della caratteristica sirena, l’altoparlante urlerà per ogni dove il ritornello “Vorria mu moru”, famoso brano degli Etnosound e grido di disperazione dell’infortunato asfissiato dal fumo delle salsicce arrostite del Massara, e dalle manovre cardiache del consigliere Andrea Albanese, l’unico designato per il ruolo di infermiere: infatti, nel curriculum che ha presentato c’era scritto a chiare lettere quanto basta per convincere l’Asp delle sue altissime e indiscutibili referenze: «Io su niputi i medicu!».

Sempre a bordo dell’ambulanza, troveremo l’assessore Marco Vecchio, nell’inedito ruolo di medico: con i suoi grandi occhioni neri da cerbiatto impaurito fisserà l’infortunato presentandogli i suoi famosi campionari di stoffe e gli chiederà, con quello sguardo da fanciullo immacolato, di che colore vuole il vestitino di legno, provvedendo altresì a prendergli le misure.

A tal proposito, Johnny Casalino, l’addetto stampa dell’esecutivo Marasco, ha ideato una convenzione con un’agenzia funebre sarda per ridurre i costi del mortaggio e rendere veloce il trapasso degli ignari ospiti dell’ambulanza: il contratto prevede la presenza fissa sul mezzo di una femina accabadora che, munita del suo caratteristico “matzolu” sferra il colpo fatale e liberatorio al povero malcapitato. Un gesto pietoso, tanto nelle curve del Poro ci rimane lo stesso. E poiché Johnny Casalino ha già tenuto a battesimo la fine prematura di due amministrazioni, era l’unico in grado a negoziare con gli austeri discendenti dei “Mamuthones”.

Ma c’è dell’altro.
Il Presidente Camerata del Consiglio comunale, Antonio La Malfa, sarebbe stato fermato dalla Polizia stradale in leggerissimo stato di ebbrezza e si sarebbe rifiutato di fare la prova del palloncino: “Rispondo solo a Dio e alla Patria”, avrebbe detto l’eroico italico virgulto. Che, per nulla pago, avrebbe preso ad alitare dalla macchina determinando una moria di fichi d’india che manco le bibliche cavallette, e ad ogni alitata urlava “Presente!”
Lo scandalo ha suscitato sconcerto nella società civile, che ha richiesto a gran voce l’ennesimo scioglimento dell’amministrazione in carica. E questa notizia ha incusso talmente tanto terrore nel gotha della ‘ndrina locale che i suoi vertici hanno iniziato a manifestare una strana febbre con eruzioni cutanee. Al che i vertici dell’Asp si sono allertati immediatamente temendo una mutazione del Covid19 in Covid-416bis, e, per tagliare la testa al toro, il Ministro di Grazia, Giustizia e Cotillon, Alfonso Bonafede, ha iniziato una complessa trattativa per risolvere la querelle ed alla fine si è convenuto che i boss attanagliati dal terrore della Prefettura di Vibo Valentia rimarranno ai domiciliari in un lussuoso villaggio della costa degli dei.

Un giudice ha opposto: «Ma ai domiciliari dovrebbero stare in casa propria o in una dimora privata». Una risata proveniente dai boschi delle Preserre avrebbe tacitato e terrorizzato l’ignaro e ingenuo operatore della giustizia calabrese, poi posto su un seggiolone opportunamente predisposto in Tribunale, e qui i suoi colleghi gli hanno spiegato, mentre gli pascevano il Fruttolo, due tre cosette sull’applicazione della legge e delle misure cautelari in Calabria.
E sempre dai boschi un altro urlo di terrore avrebbe atterrito la popolazione locale. Terrorizzati, infatti, dalla feroce opera di prevenzione della Prefettura di Vibo Valentia, alcuni latitanti avrebbero perso il controllo intestinale e si sarebbero prodotti in rumori indicibili.

Per ovviare al problema si sarebbero serviti dei tappi dello Champagne che usano solitamente i mafiosi per brindare con le istituzioni. Un boss, per tacitare gli intestini, ha deciso di travestirsi da funzionario della prefettura entrando così nel palazzo governativo dove legge le mail, partecipa alle riunioni, fa da public relations, da personal trainer a tutti i funzionari gironzolando liberamente per gli uffici. Il sindacato dei clan ha espresso soddisfazione e attende con ansia la giusta promozione, pare già firmata e protocollata ancora una volta dal Ministro Bonafede, appena uscito dal bagno dopo che gli infermieri della ndrina gli hanno fatto un clistere. “Io pupù” avrebbe esclamato compiaciuto il ministro battendo le manine.