di ENZA DELL’ACQUA
Mentre l’amministrazione Marasco spende fior di quattrini per riempire il centro storico di piantine e ombrellini, c’è chi è costretto a convivere con un fiume di fogna che scorre sotto la propria finestra. La qualità della vita di una comunità la si misura anche, e soprattutto, in base ai servizi cui possono usufruire i cittadini e al decoro in cui essi vivono. Si evidenzia, dunque, marcato il contrasto tra gli allegri ombrellini del centro storico e il fiume di fogna che riguarda un’altra zona di Nicotera, non meno suggestiva e centrale e, soprattutto abitata da persone costrette a vivere in circostanze degne dei sobborghi di Calcutta.
Protagonista di questa storia è un’anziana signora che vive in viale San Francesco. La melma arriva dalla villa comunale; più precisamente poco sopra l’ingresso laterale della cattedrale. La criticità sarebbe un portato dei lavori di rifacimento di Corso Cavour all’inizio degli anni 2000. Quei lavori, com’è noto, furono forieri di una serie di problemi relativi specialmente al sistema fognario. Ed è un problema che va avanti ormai da anni; finora nessun provvedimento è stato preso.

I congiunti della signora costretta a vivere quotidianamente a contatto con una situazione che è un attentato alla salute pubblica hanno inviato decine e decine di mail al Comune; si sono rivolti all’Ufficio Tecnico, e agli amministratori, ma senza alcun esito positivo. Il sindaco Giuseppe Marasco si è recato sul posto, mesi fa, allertato dalle persone interessate alla intollerabile problematica. Avrebbe promesso di sistemare le cose in breve tempo possibile, visto anche l’approssimarsi della bella stagione e del caldo che rende la situazione decisamente più allarmante. Ma alle promesse non sono seguiti i fatti.

Da parte di palazzo Convento ora solo indifferenza e l’inadempienza di una situazione che sta diventando un pericolo sanitario per l’intera area. Si consideri inoltre che la fogna si riversa nel panoramico viale San Francesco, dal quale è superlativo “rimirar le stelle” e, da qualche tempo, odorar gli effluvi fognari di un problema mai risolto e convivere con gli orrendi insetti invitati dal fetore.
