DIRITTO DI SATIRA (art. 33 Cost.) La “Voce di Kasimiro”è una sezione di Contropotere dedicata alla satira, curata dallo scrittore e poeta argentino Kasimiro Weimar, famoso ballerino di tango, nonché aspirante cuoco e membro onorario (e occulto) del Seven Country Studies della Dieta Mediterranea. Il suddetto dott. Weimar affida le esternazioni che seguono alle pale eoliche che adornano il paesaggio calabrese con la speranza che si diffondano più in fretta e con maggior vigore.
di KASIMIRO WEIMAR
Continua la colonizzazione dello spazio nicoterese da parte di Fragole Amare. Il locale, re della movida, dopo aver assoggettato largo il Guiscardo, viale Castello e la cosiddetta Lamia, parte alla conquista di territori vergini dove apporre i famosi salottini, simbolo della rinascita culturale nicoterese. Cede anche la Chiesa: dopo l’imbocco della Autostrada a Rosarno, anche la Cattedrale ospiterà i tavolini di Fragole Amare.

Nelle serate di ogni fine settimana estivo annunciato un “Aperitivo della madonna”, con tanto di novena precedente, cui seguirà la benedizione cardinalizia delle canne, solennemente portate in processione dagli avventori del locale; presente anche una rappresentanza di imprenditori agricoli giamaicani. Alcuni rumors riferiscono insistentemente che una succursale di Fragole Amare sta per essere aperta a Port Antonio, ridente cittadina sulla costa della Giamaica, con la quale Nicotera decenni fa, precisamente il quartiere San Giuseppe, ha stipulato un proficuo gemellaggio culturale.
C’è dunque un clima elettrico in città, dove i tavolini del lounge bar, con i lounge boys, le lounge girls, con la benedizione di un lounge parroco, detto anche don Lounge, un lounge sindaco Marasco, un lounge assessore Vecchio, e una lounge consigliera Barillari, tracimano in ogni dove. Ne è stato trovato uno su un fico sotto le mura del castello Ruffo, con due giovani infrattati a “riveder le stelle”. A comprova delle intense attività notturne, tutte le mattine viale Castello e ogni anfratto della via sono tappezzati di deiezioni corporali, mentre l’eco delle bestemmie all’indirizzo delle divinità cattoliche e di frasi sconce da far arrossire Rocco Siffredi si possono ancora udire porgendo l’orecchio. Un cardinale molto pio, che segue con simpatia la stupefacente movida cittadina, reso edotto dalla vivacità dei ragazzi, ha chiesto loro di continuare ad adorare la marja, senza trascendere in eccessi, possibilmente bestemmiando in aramaico, o tutt’al più in latino, per chi non fosse avvezzo alle lingue semitiche, giusto per dare un tocco culturale al contesto. Il sindaco ha invece diramato una circolare ad fragoles amares in cui annuncia di aver posto in vari punti della città degli allegri cestini decorati, con su scritto “Vossìa può fare er cazzo che je pare”, in tutte le lingue del mondo: oggetti a disposizione degli avventori del locale, per vomitare o pisciare comodamente, senza imbrattare le strade, altrimenti poi tocca al lui andare a lavare con tanto di tubo di gomma.
Si medita, dalle parti di palazzo Convento, di celebrare il consiglio nel Largo il Guiscardo, sede del locale, che si trova in una stanza grande quanto il cesso di un intercity Reggio Calabria-Torino Porta Nuova, ma che miracolosamente si irradia per circa trentamila ettari di suolo pubblico, detassato e con una pista di atterraggio annessa.
All’interno della Cattedrale, dove i tavolini saranno ospitati sotto la madonna del Gagini, da cui l’oramai famoso aperitivo copiato anche a Montecarlo, potranno atterrare solo droni nuziali, non già elicotteri.
Intanto i lavori fervono, è febbre estiva. “The summer fever on the lounge” è oggetto di una nuova deliberazione comunale, che riporta lo studio effettuato da un comitato scientifico nicoterese sul temibile covid-19. Il comitato, formato da illustri docenti selezionati nei migliori bar nicoteresi poco prima di cena, quando due litri e mezzo di Heineken hanno fatto il loro dovere rinvigorendo le capacità mentali degli studiosi in questione, ha concluso che gli assembramenti nei pressi del noto locale neutralizza la diffusione del virus per effetto del postulato teorizzato dallo scienziato marinoto Antonio La Malfa, dopo accurati studi. La Malfa, che è anche presidente del consiglio ad honorem, ha formulato la teoria, a cui si sono inchinati anche famosi epidemiologi come Brusafferro e Burioni, secondo la quale il virus si diffonde più velocemente nell’aula consiliare semivuota di palazzo Convento, durante un consiglio comunale, che davanti al noto locale dove migliaia di potenziali infetti sono deposti uno sull’altro, a strati, come i biscotti del tiramisù.

Ecco per quale motivo La Malfa ha vietato l’ingresso ai cittadini in quel di palazzo Convento durante i consigli comunali: la ferrea logica del suo principio glielo vieta; analogamente il sindaco Marasco prova orrore per ogni forma di assembramento che si tenga lontano da Fragole Amare, in quanto è venuto a conoscenza, grazie a fonti qualificate, che il virus in Fragole Amare non circola anche per effetto di un decreto ministeriale, per come annunciato dal portavoce dell’autorevole sodalizio “Amici della ndrina”.

Due parole vanno spese anche per il viciniore Bar “One”.
Il “One” lo scorso giugno ha offerto un commovente aperitivo ai medici e agli infermieri del territorio al fine di ringraziali per il loro difficile impegno contro il Covid. Ma il locale ha deciso di ringraziarli in modo ancora più incisivo: ha apprezzato talmente tanto i loro sacrifici che prossimamente gli manderà una camiata di positivi, rigorosamente prodotti in loco.

Ed i tavolini intanto vanno alla grande. Ne è stato avvistato uno correre da solo sul corso Medameo rincorso da un noto violentatore del vibonese in stato di confusione per una pista di coca tagliata con la forfora di un barista.Un altro è stato avvistato risalire le mura del castello con una bustina in mano, rincorso dai Carabinieri. E’ confusione: “the summer fever”. Il parroco, anche lui rincorso, ma dal drone citato, preconizza un esorcismo collettivo dei tavolini, che saranno benedetti da un Mojito e da uno Spritz, mescolati con quattro Negroni, un mix che ha dovuto prima soddisfare le esigenze spirituali di tre rigorose commissioni vaticane composte da alti prelati, ed eccezionalmente, da un laico nicoterese, notissimo negli ambienti ecclesiastici per una introvabile collezione di vezzosi grembiulini rosa shocking e decine di perizoma in pizzo con la sexy coda di coniglio.
Intanto fervono i preparativi del “Jerusalem Party”, dove i partecipanti dovranno indossare un mantello fucsia, una parrucca dorata e recitare la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso mentre un ventilatore, detto anche paletta eolica, spargerà una misteriosa polvere. Ad accompagnare la cerimonia un coro religioso che canterà un refrain tratto da un noto cartoon giapponese: “Sembra talco ma non è, serve a darti l’allegria.”