
Il grado di sconvolgimento della verità a vantaggio della propaganda elettorale può farsi insostenibile. I disordini sociali che stanno interessando gli Stati Uniti in questi giorni (in seguito alla morte del nero George Floyd per mano di un agente di Polizia, bianco) continuano ad offrire nuovi spunti di riflessione sul cinismo con cui si cerca di imboccare l’opinione pubblica in merito alle eterne questioni di discriminazione razziale che sono un leit motiv nella storia degli americani. In pratica, il tentativo è quello di indottrinare le masse sul fatto che i Repubblicani (la destra) fomentino da sempre, in qualche modo, il razzismo. Anzi, il concetto che si vuole far passare, in modo più o meno subliminale, è che le destre vadano a braccetto con le discriminazioni razziali. Quindi, per le regole della proprietà transitiva, Donald Trump, presidente repubblicano, c’entrerebbe con la morte di Floyd ed altri neri assassinati, vittime dell’odio razziale dei bianchi. Ma per fortuna la storia non fa politica né ideologia, ma propone i fatti per quelli che sono, ed è ad essa che bisogna guardare per appurare la verità, e fare luce sul passato ci ha consegnato questo presente. Vale dunque la pena di ripassare un doloroso capitolo di storia di cui oggi ricorre la memoria. Ma che in pochi, in pochissimi, hanno ricordato, forse perché non utile alla causa di certa “intellighenzia”.

È la storia di un ragazzino di colore, George Stinney Jr. Fu giustiziato a Columbia, sulla sedia elettrica. Aveva appena 14 anni. Era il 16 giugno del 1944. L’orrendo omicidio di Stato avvenne, come precisato, a Columbia, ovvero la capitale della Carolina del Sud, uno Stato a più alta inclinazione Democratica degli USA.
Per darvi un’idea di quanto forte è la componente di sinistra in quello Stato del profondo Sud a stelle e strisce, basta dire che dal 1800 sino al 1975, per 175 anni di fila, fu governato ininterrottamente da Governatori del Partito Democratico.
I Governatori degli Stati Federali statunitensi, hanno la facoltà di concedere la grazia ai condannati a morte; eppure, nel 1944, nonostante il Governatore della South Carolina fosse un Democratico, e lo fosse anche il sindaco (comandante della Polizia che arrestò il ragazzino); nonostante l’allora presidente F.D. Roosewelt (che rimase in carica dal ‘33 al ‘45) fosse il Democratico per eccellenza; nonostante tanto imponente consenso democratico, attentissimo ai diritti civili, specie degli afroamericani, nessuno scrupolo ha impedito di fare arrostire il cervello di un bambino di colore di 14 anni, con quasi 6 mila volt sparati in testa da un casco di metallo e con i capelli bagnati per aumentare la conducibilità elettrica. Una morte atroce, la sua, ingiusta e crudele, basatasi su un processo sommario. Infatti, venne dichiarato colpevole dopo una camera di consiglio durata meno di dieci minuti, nel corso di un processo durato un solo giorno, da una giuria di soli bianchi. George fu incriminato per l’omicidio di primo grado di due ragazzine bianche: Betty June Binnicker, di 11 anni, e Mary Emma Thames, di 7 anni.

Dopo essere stato arrestato, pare che Stinney avesse confessato il crimine, ma non vi sono tracce della confessione. Gli venne persino negato l’appello e fu giustiziato tramite la sedia elettrica.
Nel 2014 vi fu la revisione del processo e il piccolo condannato fu assolto perché “un procedimento penale durato poche ore seguito da una condanna di morte 80 giorni dopo è inusuale e fuorilegge”. Tutto quell’orrore, quel clamoroso “errore giudiziario”, si è consumato in uno Stato governato da Democratici.

Stiamo parlando dello stesso partito di Obama, di Kennedy, e di Joe Biden, il candidato dem alle presidenziali che oggi, pubblicamente, si è arrogato il diritto di dire che l’America deve essere cambiata, con l’evidente garbo di un coccodrillo che cerca di mangiucchiare il bocconcino “Trump” travolto dalle proteste antirazziste.
Con tutto il dovuto rispetto per gli inginocchiati perbenisti italiani, ma io sono sicuro che, se nel 1944, il presidente degli USA fosse stato Donald Trump, una genialata del tipo “un bambino non si tocca” forse gli sarebbe arrivata in quella pazzoide capoccia cotonata