E così Matteo Salvini è sbarcato anche su TikTok, il nuovo scoppiettante social pensato per i giovanissimi che è già riuscito a conquistare, anche in Italia, una platea assai estesa di utenti. Dopo aver scorrazzato per anni su Facebook, notiziando il popolo delle sue performances, il segretario della Lega si proietta in una nuova avventura virtuale. Ormai rimaste nell’immaginario collettivo le sue frizzanti incursioni sulla riviera romagnola, nell’afosa estate dello scorso anno, quando, più che come un Ministro dell’Interno, si comportava come un baldanzoso tipo da spiaggia. Indimenticabili anche i suoi bocconi da gran goloso, in pose sempre più pop e goderecce.

Sembrerebbe, però, che queste allegre immaginette siano state pensate per lui dagli strateghi preposti a curare il suo approccio con il pubblico, entità astratta che custodisce nella sua pancia milioni di voti, quindi il destino di ogni politico.
Probabilmente Salvini vuole sembrare “uno di noi”, il ministro, per intenderci, della porta accanto. E adesso, dopo aver subodorato che il social del futuro è TikTok, vediamo il capitano gettare l’ancora nella piattaforma inventata dai cinesi, pronta a colonizzare il mondo. Come riporta “Fortune”, il social nato nel 2018 ha raggiunto, a gennaio 2020, quota 41,27 milioni di utenti attivi giornalieri a livello globale. In Italia ha triplicato gli utenti negli ultimi tre mesi: è infatti passato da 2 milioni a 4 milioni di iscritti.
Con questi numeri da capogiro, la piattaforma cinese è destinata a dare filo da torcere ad altri storici social, primo fra tutti Facebook.
Salvini, dicevamo, non si è fatto scappare la possibilità di potersi esibire anche davanti ai giovanissimi futuri elettori. E allora lo possiamo vedere mentre tiene in braccio una gallina o mentre prepara i tortellini, o mentre canta in playback “Il mare d’inverno”. A dire il vero, il suo ingresso in TikTok è stato salutato da una marea di insulti e feroci prese per i fondelli, da parte degli altri utenti, ma lui, caparbio, non demorde e anzi arriva persino a fare la ramanzina alla ragazzina che lo ricopre di quelle ingiurie tipicamente in voga nelle terze medie di tutta Italia . Il quadro che ne emerge è quello di un politico che ha perso ogni ritegno, nonostante gli occhiali color tartaruga da zio bonaccione, che non si fa problemi a sembrare buffo, inadeguato, fuori luogo, a tratti ridicolo. Ma davvero un politico per essere popolare deve omologarsi a una turba di adolescenti dagli ormoni in subbuglio? Dove sono finiti i politici di un tempo, quelli sobri, colti, compassati e discreti? Per quale motivo il contegno e la misura non sono più la cifra della politica?

C’è una foto di Aldo Moro che lo ritrae al mare a Terracina, nel 1961, con la figlia, e poi in posa in mezzo ai bagnanti, sobriamente vestito, rispettosissimo, anche sulla spiaggia, del ruolo istituzionale che ricopriva. La figlia Agnese ha rivelato che quando andava al mare con il padre egli indossava sempre la giacca e «quando gli chiedevo una spiegazione lui mi rispondeva che essendo un rappresentante del popolo italiano doveva essere sempre dignitoso e presentabile».

Per quale ragione adesso il rispetto per i ruoli istituzionali e politici è caduto in disuso? Cui prodest il decadimento morale della politica, a cominciare dall’assenza di contegno, di serietà, dal modo di agire in pubblico, sgradevole e irrispettoso di un importantissimo mandato popolare?
Tutto ciò non può essere casuale e probabilmente ha un suo perché in precise strategie politiche e culturali, come nel sogno berlusconiano di governare un Paese di idioti, di forgiare una generazione di imbecilli senza speranza di redenzione, un elettorato vittima di vistosa e imbarazzante ignoranza, dove meglio possano attecchire progetti di potere e di controllo.