Nicotera. Un risveglio all’insegna del disastro idrogeologico quello vissuto ieri mattina dalla cittadina costiera. Interminabili ore di pioggia hanno letteralmente messo in ginocchio non solo il centro turistico ma anche le sue quattro frazioni, tutte colpite dalle acque alluvionali che al loro passaggio hanno lasciato sgomento e distruzione. Una situazione così, a Nicotera, non si era mai vista, negli ultimi decenni. Un disastro senza precedenti che ha distrutto strade e frantumato muri ma che, per fortuna, non ha causato vittime. La prontezza dei Vigili del Fuoco della centrale di Vibo Valentia, di concerto con i Carabinieri del Comando di Tropea, guidati dal Maggiore Dario Solito, ha fatto sì che si evitasse il peggio. Al lavoro fin dalle primissime ore della mattinata, Vigili del Fuoco e militari hanno disposto l’evacuazione delle abitazioni a rischio, quelle che si trovano ai piedi dei costoni soggetti a smottamenti e frane. Inutile sottolineare lo sgomento che ha pervaso i cittadini nella giornata di ieri. Le foto solo in parte possono raccontare l’atmosfera apocalittica che si è vissuta in quel momento drammatico cominciato con una lunga nottata di diluvio, tuoni che squarciavano il cielo e fulmini che illuminavano a giorno il disastro che piano piano prendeva forma. Al rumore della pioggia scrosciante ad un certo punto si è unito il cupo lamento dello scorrere di un fiume di fango e detriti che scendeva copiosamente da via Tondo per dirigersi minaccioso verso il centro del paese e da qui ancora più giù, nei quartieri storici di Palmintieri e Giudecca. Al suo passaggio non un muro contenitivo è rimasto in piedi, non c’è stata casa o negozio che non abbia subìto la visita di quelle acque scure e viscide. Il fiume melmoso si è insinuato dappertutto. Grande l’angoscia della gente che ha trascorso la mattinata a spazzare via la fanghiglia dalle case, mentre la disperazione dei commercianti la si poteva leggere nelle loro facce. L’acqua ha rovinato la merce presente in negozio, in qualche caso ha mandato in tilt frigoriferi o dispositi elettronici. Ma mentre via Foschea veniva invasa da un torrente in piena, un’altra criticità si consumava nella cosiddetta “variante”, cioè la tangenziale che collega Nicotera alla provinciale verso Tropea. Qui si sono registrati una serie di pericolosi smottamenti, in specie uno, in un lembo di terra dove vi era parcheggiato un autoarticolato. Il terreno, venendo giù, ha trascinato con sé anche il pesante mezzo che è rimasto tutta la mattinata in bilico sulla strada sottostante, come un macigno miracolosamente in equilibrio sul costone viscido. I soccorritori hanno impiegato delle ore per tirarlo su onde evitare che razzolasse sulla carreggiata già devastata dalle acque alluvionali.

Intanto giungeva a Nicotera la Commissaria Michela Fabio. L’inviata ministeriale ha fatto il punto della situazione con il Comandante provinciale dei Vigili del fuoco e il dirigente della Protezione civile regionale, Carlo Tansi. Un incontro avvenuto nella sede Com di Nicotera, a Badia, al quale hanno preso parte anche i rappresentanti dei Comuni di Joppolo e Limbadi, centri viciniori anch’essi interessati all’alluvione di ieri. Nelle prime ore del pomeriggio la Terna ha diramato una nota nella quale annunciava che il Comune aveva attivato il Centro Operativo Comunale in collegamento con gli uomini delle stazioni dei Carabinieri di Nicotera e Nicotera Marina e i Carabinieri di Vibo Valentia e i Vigili del Fuoco, fornendo nel contempo dei numeri di telefono utili ai cittadini per segnalare eventuali criticità. Inoltre ieri pomeriggio si è svolto un ulteriore sopralluogo congiunto per verificare le emergenze in atto, atteso che secondo Tansi la situazione è “critica”. Intanto i Commissari hanno già approntato la dichiarazione, da inoltrare alla Regione e al Governo centrale, dello stato di calamità naturale. Mercoledì la conta dei danni con i tecnici del Comune e dei Vigili del Fuoco e poi la formale richiesta del risarcimento danni per rimettere in sesto un paese in ginocchio. Strade e muri da ricostruire, edifici da mettere in sicurezza, mentre la lungimiranza dei commissari ha permesso di evitare il peggio a Nicotera Marina, invasa dal diluvio, avendo effettuato tempestivamente e costantemente un’attenta manutenzione del temibile fosso San Giovanni.
14 famiglie sfollate, per un totale di 40 persone. L’abusivismo edilizio (case costruite su terreno non edificabile) dà i suoi deleteri frutti.

Quello di ieri doveva essere il “the day after”, il giorno dopo il disastro, il momento in cui il paese prova timidamente a rialzarsi e a fare la conta dei danni. Ma purtroppo l’emergenza non è ancora finita e per catalogare le criticità causate dall’alluvione bisognerà attendere che l’anomala perturbazione che ha colpito questo tratto di fascia costiera si dissolva. Infatti ieri la cittadina medmea è stata colpita da una nuova ondata di pioggia alluvionale. Ancora una volta le strade sono state invase da pioggia e fango: i punti maggiormente critici del territorio hanno subìto un nuovo bombardamento di acqua piovana, esasperando il disastro già in atto. Nonostante tutto, l’opera dei soccorritori non si è mai fermata. Perdura lo stato di allerta e la città e le sue frazioni sono costantemente presidiate da mezzi dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile e Carabinieri. Si cerca di togliere i detriti e le frane che ostruiscono i passaggi delle arterie principali ma ogni intervento sembra vano dato che non smette di piovere.

Intanto per la seconda notte consecutiva quattordici famiglie, per un totale di quaranta persone, hanno trascorso la notte negli hotel della zona. Le loro case sono state giudicate non agibili dalle perizie tecniche. Si tratta di abitazioni che si affacciano sulla “variante”. Su di esse incombono le frane sovrastanti: lembi di costone su cui scorre la provinciale verso Joppolo e Tropea, una strada ormai malsicura e per questo transennata dai soccorritori. Una parte di essa è stata flagellata dalla pioggia ed è rovinata giù proprio sopra i muri contenitivi che avrebbero dovuto sorreggerla, al di sotto dei quali sono state scriteriatamente edificate delle case. Una zona magnifica, da cui si gode un paesaggio mozzafiato che si spalanca sulla Piana di Gioia Tauro, caratterizzata però da un’insidia che prima o poi avrebbe presentato il suo conto salato (come è successo in questi giorni), e cioè il terreno argilloso. Qui, su un versante franoso il Comune ha permesso che si edificassero deliziose villette, proprio ai piedi di muri contenitivi che avevano l’ingrato compito di arginare gli smottamenti. La violenza delle piogge li hanno buttati giù come carte di un domino, rivelando improvvisamente la friabilità del terreno e la precarietà degli edifici su di esso costruiti. D’altronde Nicotera è campionessa dell’abusivismo edilizio e dei muri contenitivi, insolente pretesa di poter trasfigurare la morfologia di un territorio reso arbitrariamente edificabile nei piani regolatori approvati negli anni dal Comune. Tornando ai problemi in atto, la strada verso Nicotera Marina è completamente bloccata e chiusa al traffico. I soccorritori stanno tentanto di liberarla dalla fanghiglia ma intanto è opportuno mettere in sicurezza i versanti malsicuri e pronti a cedere. Ieri mattina a Nicotera Marina Protezione civile e volontari hanno riempito dei sacchi di sabbia per difendere le case dalle acque piovane previste nelle prossime ore. Intanto i cittadini consultano con ansia le previsioni meteo sperando di poter vedere presto il sole splendere. Ma la paura è ancora tanta, e per chi ha dovuto abbandonare la propria casa per trasferirsi in hotel l’angoscia si fa palpabile. «Fatico a dimenticare quei momenti di terrore», ci racconta una signora anziana, una dei quaranta sfollati. Nei suoi occhi è visibile la paura e lo sconforto. «Certe scene le avevo viste solo al telegiornale o nei film, e adesso mi ritrovo pure io nella stessa situazione. E non sappiamo nemmeno che ne sarà della nostra casa». Anche lei questa notte dormirà in albergo, né sa quando potrà riprendere possesso di quella abitazione costruita con grandi sacrifici. Lo decideranno i tecnici dei Vigili del Fuoco, ma prima l’intero costone dovrà essere messo in sicurezza.